Roberto Mengoni

“Tu mi guardi” di Laura Lauzzana. Alice, 25 anni, uscita dall’università con molto idealismo e troppi studi di filosofia, cresciuta all’ombra degli amici più grandi che vissero gli anni della contestazione, si affaccia al mondo adulto in una Padova luccicante e glamour, a metà degli anni novanta, all’inizio del berlusconismo. Alice non riesce ad entrare nella società dello spettacolo, che ha ormai invaso ogni angolo della nostra esistenza. Assunta in un’azienda di pubbliche relazioni, viaggia tra mostre, gallerie, incontri, presentazioni e feste, cercando di trovare un senso alla sua esistenza, tra amori deludenti e i ricordi nostalgici dei suoi amici, tutti irrimediabilmente sorpassati dalla nuova civiltà dell’immagine.
Ma… attenzione, qui non ci troviamo col solito romanzetto autobiografico con nostalgia per i favolosi anni settanta. Qui abbiamo a che fare con una scrittrice che lascia tracce profonde. La scrittura è densa, flusso di coscienza e riflessioni, ma le pagine scorrono. E’ un libro in cui vuoi andare avanti e tornare indietro per rileggere alcuni brani. Come faccio di solito, ho cominciato a sottolineare i passaggi più interessanti. Non ho lasciato una pagina bianca. Ovunque idee, osservazioni, pensieri, descrizioni fulminanti. E’ stato un vero piacere intellettuale, nel senso migliore della parola. Un libro coraggioso per chi cerca voci diverse dal coro.

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